Peter’s GAA club, società di calcio gaelico di Dunboyne di cui è membro Sean Cox – il tifoso in fin di vita dopo gli scontro prima della gara tra Liverpool e Roma – sarà appesa nello spogliatoio del Liverpool nella semifinale di ritorno di Champions che i Reds giocheranno il 2 maggio all’Olimpico contro la Roma. Peter’s GAA club «è a conoscenza della richiesta e si sta organizzando. I giocatori e i dirigenti del Liverpool sono profondamente sconvolti per quello che è successo a Sean. La richiesta per la maglia è stata fatta e Sean verrà ricordato prima della partita a Roma. Il messaggio del club è questo: You’ll Never Walk Alone». In occasione della gara contro la Reggina dell’8 marzo 2008, la Nike approntò una versione rivisitata della maglia di quella stagione per celebrare i 100 anni del club nerazzurro. Gli amaranto concludono la stagione regolare al dodicesimo posto con 25 punti. A 23 minuti dalla fine, sul risultato di 1-1, Allegri fa entrare Filippo Inzaghi al posto di Antonio Cassano. Pochi minuti dopo, Clarence Seedorf scodella una bella palla in verticale alle spalle della difesa, che come altre mille volte Inzaghi è il più veloce a leggere la situazione.

All’inizio degli anni ’90 la squadra ha indossato una divisa bianca con una piccola banda verticale rosso-verde-blu e coi pantaloncini azzurri. Il collo largo, era un tutt’uno con la parte di colore azzurro, mentre i pantaloncini particolarmente corti erano azzurri ed i calzettoni bianchi con bordi azzurri. Addirittura il 20 per cento sembra essere stato intascato dall’agente intermediario (altra nuova e potentissima figura mutuata dalla peggiore finanza), mentre il restante 40 per cento ha arricchito un aggressivo fondo speculativo dietro il quale agisce tale Jorge Mendes, un faccendiere che Pippo Russo ritiene uno dei grandi manovratori del calcio internazionale. In seguito alla mancata iscrizione, viene costituita una nuova società denominata Perugia Calcio che riparte dalla Serie C1 aderendo al Lodo Petrucci. Dopo una scialba stagione vivacchiata nel campionato regionale (1945), e la partecipazione al campionato misto del Centro-Sud (’45-’46) con una squadra costata 7 milioni, il Napoli di Andreolo, Lustha, Rosi e Barbieri conquisterà la A e una nuova denominazione sociale: il 20 febbraio ’47 riecco l’Associazione Calcio Napoli di ascarelliana memoria.

La notizia è riportata dall’Irish sun, secondo cui il club inglese ha richiesto la maglietta al circolo irlandese per poterla appendere nello spogliatoio della squadra di Klopp all’Olimpico. A distanza di anni possiamo dire che Verratti ha sfruttato l’opportunità offertagli visto che è titolare fisso nell’unidici della squadra più forte della Ligue 1. Il problema è, però, un altro. La nostalgia mi fa schifo proprio perché è accompagnata da tutto quanto di sbagliato abbiamo visto nel calcio in questi anni: esaltare il machismo, il fatto che devi avere la tipa fica a fianco, come oggetto, il fatto che se non sei dei nostri sei una merda. L’appellativo ‘canina’ si deve a Plinio il Vecchio che narra di un soldato guarito dalla rabbia contratta dal morso di un cane proprio grazie a un decotto delle radici della pianta. Nel giugno del ’97 il Milan tolse da qui all’eternità il suo numero 6., proprio per omaggiate il grande capitano. Il calcio è stato anche al centro di guerre e scontri, come avvenuto nella cosiddetta guerra del calcio nel giugno 1969 tra El Salvador e Honduras oppure durante la guerra in Jugoslavia nel 1990, maglia olanda quando un match tra Dinamo Zagabria e Stella Rossa di Belgrado si trasformò in teatro di scontri nel maggio di quell’anno.

Il 13 maggio 2012 a San Siro c’è aria da ultimo giorno di scuola. Quanti sono i ragazzi oggi a Roma che sognano un giorno di indossare la numero 10 di Francesco Totti? Tra questi, il portiere David Dei, gli esterni di centrocampo Daniele Bellotto e Giuseppe Castiglione, Daniele Amerini, i difensori Ghislain Akassou, David Bianchini e il capitano Andrea Bellini, gli attaccanti Francesco Baiano e Girolamo Bizzarri. Neanche Gonzalo Higuain, uno dei migliori attaccanti della storia recente del nostro campionato, sembrava poter ribaltare questa tendenza: “Sta a lui rompere la maledizione dei numeri 9 del Milan” si titolava in estate. Se è vero – ed è vero – che le maglie sono fatte anche della stessa sostanza dei sogni, ecco che la maglia numero 13 di Astori rimarrà per sempre una stella nel firmamento del nostro calcio, là dove si incrociano presente e passato, per inventare un futuro che passa anche attraverso il sorriso di un ragazzo come Davide, che a quel numero e a quella maglia aveva consegnato molte delle sue speranze di bambino prima e di adulto e professionista poi. In seguito alla sconfitta in finale di Coppa delle Coppe 1988-1989, il 16 maggio dello stesso anno, in via Fereggiano, si ha uno scontro diretto tra le opposte tifoserie genovesi, terminato grazie ad un consigliere comunale, ex ultrà genoano, che porterà anche alla costituzione della «Cooperativa Genova Insieme», formata da ultras delle due fazioni, ac milan maglia con il compito di effettuare le pulizie dello stadio.

By Teresa

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